La mia prima volta con un trans e di sicuro non l'ultima!
Così era arrivato il giorno. Avevo saputo che nella via grande, quella che dal paese ti porta verso la vecchia stazione, di notte si potevano trovare prostitute e trans per pochi spiccioli. Ma era la mia prima volta e avevo immaginato tutto con così tanta dovizia di particolari succosi, che non potevo rischiare di mandare all'aria tutto a causa della fretta, della paura e dell'insicurezza di chissà cosa.
Avevo sfogliato i giornali alla ricerca di qualche annuncio ed avevo trovato un succulento invito di una tale Patrizia, che descrizione alla mano, sembrava proprio il tipo che preferivo io: mora focosa sudamericana, alta e con una quinta di seno da far svenire chiunque.
Secondo il suo annuncio infuocato, aveva anche in dotazione da madre natura un bel cazzo nodoso e grosso. Non restava che recensirla dal vivo. Provai a chiamarla la settimana prima per chiedere qualche informazione. Non ero avvezzo ad incontri del genere, avevo davvero un po' di timore di risultare inesperto e facilmente prevedibile, ma non avevo molte altre alternative. In casa era davvero impossibile parlarne ed in paese, sebbene voci di corridoio svelassero qualche pettegolezzo piccante, era impensabile domandare esperienze dirette.
Così una volta composto il numero di telefono, deglutii ed attesi in linea. Una voce calda e solo lontanamente maschile rispose e mi mise subito a mio agio.
Mi spiegò la strada per arrivare, casa sua non distava più di una ventina di chilometri dal mio domicilio, mi disse la tariffa e ci mettemmo d'accordo per il giovedì notte. L'appuntamento era fissato intorno alle dieci di sera, ma mi premunii di prenotare almeno due ore perché, come le spiegai, odio la fretta e mi piace viziare le mie fantasie. Soprattutto ora che sarebbero presto diventate la realtà che tanto desideravo.
Arrivai con largo anticipo e stetti un po' in macchina per non far subito notare la tempestiva voglia con il quale ero giunto. Quando fu quasi l'ora stabilita, decisi che era anche arrivato il momento di citofonare.
Casa sua era in un condominio fuori mano, all'ultimo piano e protetto da un sistema di sorveglianza sofisticato.
Ad aprirmi la porta, fu subito la mia dea. Patrizia indossava una vestaglia completamente trasparente, tacchi vertiginosi ed un trucco forte ma non eccessivo. La sue braccia mi strinsero e la sua bocca schioccò un bacio succoso sulle mie labbra. La cosa mi lasciò di stucco.
'Di solito in questo mestiere non bacia nessuno, ma io amo i miei clienti e voglio coccolarli e viziarli e so che a volte giocare alla fidanzatina piace molto' - disse Patrizia prendendomi per mano.
Andammo in una camera dalle luci rosa e rosse, soffuse, e mi mostrò un letto rotondo sul quale mi fece accomodare. Indicò gli specchi posizionati tutti intorno a creare un perimetro sul quale riflettersi.
'Vedi questi specchi? Non ti perderai neanche un secondo di quanto faremo, avrai una visuale a 360 gradi e così il tuo godimento sarà amplificato come mai prima, fidati della tua Patty' - mi disse alzandosi.
'Spogliati lentamente, così io ti osservo e poi inizio io a farti intravedere il mio corpo' - stuzzicò la mia eccitazione con un occhiolino, alzandosi su quelle lunghe gambe e lasciando cadere la vestaglia. Rimase in perizoma e con le tette completamente libere e nude.
Iniziai a toccarmi e a masturbarmi, perché alla vista di quello splendore tutto mio per un paio di ore, il mio cazzo stava davvero esplodendo. Patrizia se ne accorse e, senza dire una parola, si sedette sul letto ed iniziò a giocare con il mio buchino segreto. Sentii la sua lingua invadermi nel profondo e poi, con un gesto che ricorderò per molto tempo, infilò un dito nel mio culo.
'Ti fa male, maialino? Vuoi che ci metta qualcosa di più grosso?' - mi disse facendomi vedere attraverso lo specchio il suo uccello enorme libero e pronto a strapazzarmi.
'Oh mio dio, sì ti prego, sfondami e fammi sentire cosa si prova...' - la supplicai con voce eccitata.
Mi prese le natiche con fare esperto, le allargò per bene e con fare molto da film porno, ci sputò intorno, per lubrificare per bene. Una volta ammorbidita la zona, finalmente, mi penetrò.
È stato surreale. Sentivo un cazzo enorme sfondarmi con colpi secchi ma potevo toccare nello stesso momento delle tette così abbondanti da non starmi nemmeno in bocca.
Grazie agli specchi mi godetti interamente la scena erotica che stava accadendo proprio a me. Le due ore con Patrizia furono solo l'inizio della mia attività extra scolastica notturna, perché una volta provato un trans, difficilmente si può anche solo pensare di tornare indietro.
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