Ottimi incontri al mercato

Conobbi Luca quel giorno al mercato.

C'erano pochi banchi ma uno in particolare attirò la mia attenzione: la focaccia sembrava calda e fragrante e non potei proprio resistere.

Fu solo quando cercai di pagare che mi accorsi di aver lasciato il portafogli in hotel. Divenni prima rossa come un peperone, poi, messa da parte la figuraccia, dovetti iniziare a convivere con l'idea che avrei dovuto rinunciare a quella deliziosa focaccia ammiccante.

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'Non vorrai proprio saltare la colazione, lo sai che è il pasto più importante della giornata?' - disse un ragazzo dallo spiccato accento romano.

Mi voltai e vidi che un biondino dall'aria divertita stava tendendo i soldi dovuti al panettiere che, risolta la sua piccola diatriba, prese i contanti e passò sollevato al cliente successivo.

'Davvero non devi, ci mancherebbe... Io, ascolta andiamo in albergo dove alloggio così ti posso ripagare' - dissi io confusa e viola dalla vergogna.

'Beh, non mi hanno mai invitato così rapidamente in un camera d'hotel, ma se tanto ci tieni...' - e così dicendo fece un sorriso che mi spiazzò.

Era davvero bello, non vi erano dubbi.

'Senti facciamo così: se stasera mi concedi l'onore di una cena, potrò accettare i soldi di oggi, affare fatto?' - chiese lui speranzoso.

Ci mettemmo d'accordo per l'ora e una volta congedata, mi ritrovai a pensare a quanto strano sia il destino a volte.

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La cena fu così piacevole che non ci accorgemmo nemmeno della imminente chiusura del locale. Fu solo allora che vidi la splendida luna che decorava il cielo e si rifletteva superba sul mare calmo.

Proposi una passeggiata sulla spiaggia per rendere ancora più romantica quella strana serata di fine agosto. La sua mano incontrò la mia quasi per caso, mentre un'onda mi bagnò il piede e sentii che l'acqua era quasi fredda. Mi spostai per non bagnarmi e quasi ci scontrammo, cadendo goffamente entrambi sulla riva del mare.

Dopo un'interminabile risata, i suoi occhi si fecero seri e la sua bocca si avvicinò sempre di più fino a sfiorare la mia.

Giocammo per molto tempo con gli sguardi e con il lieve tatto delle mani che si toccavano appena. Poi, di colpo, come travolti da una scossa improvvisa, le nostre bocche si cercarono avidamente e si fusero in un bacio passionale senza fine.

Le mani, freneticamente, iniziarono ad esplorare quanta più pelle eccitata possibile, trovando sulla strada vestiti inutili che vennero strappati via dalla passione che ci colse quasi impreparati.

Entrambi sembravamo non riuscire a fermare quella strana foga erotica che pareva essersi impadronita dei nostri corpi.

Fu allora che senza neanche pensarci, in un attimo, mi ritrovai sopra di lui ed iniziammo una danza sensuale ed eccitante, che ci portò presto a voler di più.

Non ci conoscevamo, eppure entrambi capimmo subito che avremmo fatto l'amore per ore sotto quel cielo stellato. La sua bocca riuscì a raggiungere ogni punto più intimo del mio corpo fremente e con movimenti ampi e decisi, mi penetrò con maestria facendomi letteralmente impazzire dal piacere.

I miei capelli solleticavano il suo corpo muscoloso e Luca mi disse quanto era eccitato da quella chioma che si muoveva sotto i suoi sferzanti colpi mascolini. Il mio seno era ormai schiavo delle sue mani e le sue dita esploravano le mie zone più erogene facendomi svenire dal desiderio.

Rimanemmo su quella spiaggia abbastanza a lungo da vedere il sole sorgere e rischiarare tutta la baia. Quella notte fu talmente appagante e stancante da rimanere indelebile nella mia mente come il ricordo più eccitante di tutta la mia vita.

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