Il mio nuovo e giovane allievo

Non c'è un solo rumore. L'aula è deserta, e le ultime voci si sono perse nel sole e nel vento di quel pomeriggio di aprile.

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Chiara controlla i compiti, senza nessuna fretta di uscire da scuola.

Butta un'occhiata alla borsa con gli oggetti pronti per il pomeriggio con Mario, e sospira:

"Certo, ci andrò, lui è un partner perfetto per il sesso... ma inizia a diventare noioso!"

Lo ha incontrato durante una notte in discoteca, e ha capito subito che lui era un sottomesso. Insieme si divertono, giocano, godono, però quello che era un momento di svago sta diventando un'abitudine, e a Chiara non basta più.

Si infila la mano sotto la gonna e si solletica il clitoride, chiudendo gli occhi per immaginare un uomo che non sia Mario. Intenta a procurarsi piacere non si è accorta che Filippo è sulla soglia, e la sta osservando:

"Eh... tu cosa ci fai qui?" Gli chiede, con una voca improvvisamente secca. Il ragazzo spiega:

"Ho lasciato in classe il cellulare"

Ha 18 anni, un fisico esile ma muscoloso e due labbra carnose morbidissime. Per un attimo Chiara si sorprende a pensare che sarebbe bello legarlo e schiavizzarlo, ma caccia quell'idea folle dalla sua mente: lei è l'insegnante e niente di più.

Ma ormai, lui ha visto come si toccava, e dopo aver recuperato il cellulare le sussurra:

"È molto bella, prof"

"Grazie" Chiara arrossisce. Torna a concentrarsi sui compiti, ma Filippo non se ne va. Le si avvicina, spingendole il fiato caldo e giovane sul collo. E' chiaro che la vuole sedurre, e lei lascia che la spogli e la attiri a sé. Lui la strappa il reggiseno e le morde un capezzolo, facendola godere. E' un uomo e non più un ragazzino, mentre la bacia sul collo e lungo le spalle. E Chiara capisce che è il momento di sperimentare con lui le vere gioie del sesso. Lo stacca da sé, e mormora:

"Aspetta un istante"

In fretta, indossa il bustino e la gonna di pelle. Calza gli stivali col tacco e fa cenno a Filippo di sedersi nel suo banco. Lui obbedisce, ammaliato dalla sua inattesa aggressività. Si lascia legare mani e caviglie alla sedia, sospirando per l'attesa che fa crescere il piacere.  Con qualche veloce colpo di frustino Chiara lo colpisce sul torace, e lui geme piano. Lei intuisce che il gioco gli sta piacendo, così tira fuori la pinza per capezzoli e gliela sventola davanti:

"Sei pronto, schiavo?"

"Sono pronto, padrona" Comunica lui, fissandola negli occhi. Chiara si siede su di lui, e tira il suo capezzolo con forza. Filippo stringe i denti, provando dolore e piacere.

Il suo pene si sta gonfiando, e lei all'improvviso si alza e fa cadere la sedia con il ragazzo ancora legato. Col tacco della scarpa destra gli punzecchia la schiena. Lo stiletto affilato causa piccole ferite sanguinanti, e la reazione di Filippo  che urla:

"Sì, ancora, ancora!"

È uno schiavo perfetto. Chi lo avrebbe mai detto? Chiara lo volta a pancia insù, colpendolo di nuovo con la frusta. Poi si china, leccandogli il volto:

Passiamo al prossimo step?"

Lui annuisce. E' eccitato, e in preda al desiderio. Lei estrae dalla borza un foulard, e lo scruta con un'espressione misteriosa. Con gesti lenti e calcolati, lo stringe attorno al collo del giovane, allentandolo e stringendo di nuovo al ritmo che desidera. Filippo avverte un senso di confusione ma anche di euforia. La testa è come se andasse per conto suo, ma il corpo è ben presente, ed esplode in un orgasmo violento. Lo sperma schizza addosso a Chiara, macchiandole il completo di pelle, e lei si alza e gli tira un calcio sul costato:

"Sei stato cattivo, molto cattivo!"

Poi si inginocchia, aprendo le gambe. Per recuperare lo stato di eccitazione di lui gli infila un ago sotto l'ombelico, provocandogli uno spasmo. Infine si siede sul suo pene eretto, muovendosi ritmicamente avanti e indietro, e urlando di piacere. Filippo prova il secondo orgasmo in cinque minuti, ed è qualcosa che lo sconvolge. Guarda Chiara e mormora:

"Padrona, frustami ancora!"

È ancora dentro di lei, ma lei riesce a prendere il frustino e a colpirlo sul viso. Leccandosi il sangue che gli cola dalle ferite, il ragazzo si dimena in preda al piacere. E' una sensazione sconosciuta per lui. Sborra pochi secondi dopo, e Chiara raccoglie lo sperma e glielo spalma addosso:

"Ecco, ora ti devi pulire" Gli spiega. Resta ancora per un po' in piedi, accanto a lui. Poi gli infila i seni turgidi in bocca, lasciando che lui li succhi e li mordicchi. Prosegue per alcuni minuti, gemendo e gridando più volte. Quando ha finito, si siede sulla faccia di lui, nella posizione giusta per farsi leccare il clitoride. E quel massaggio con la lingua le provoca un piacere violento, intenso.

"Hai passato l'esame" Gli dice, mentre scivola accanto a lui per terra. Lo slega, e Filippo resta sdraiato, con la bocca sanguinante, le costole dolenti e il pene che si sta sgonfiando. Riesce solo a sussurrare:

"Ti prego, rifacciamolo"

"Non decidi tu, ma io" Replica Chiara "Sono io la padrona"

E per ribadirlo, gli mette un tacco sulle natiche, premendo forte. Il ragazzo sospira:

"Okay, comandi tu... era proprio ciò che stavo cercando"

Con un sorriso, Chiara si alza e si riveste. Ha trovato un buon allievo, molto più disponibile e giovane di Mario e totalmente vergine nel settore BDSM. Sarà lui il suo nuovo schiavo. E ogni giorno, in classe, mentre sarà intenta a spiegare, potrà anche fantasticare su come ridurlo al suo volere e cosa fare di lui.

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